24 settembre – 20 novembre 2022
Mostra personale di Lucrezia Minerva
“L’Anima dei luoghi” è un’esposizione composta da lavori realizzati da Lucrezia Minerva
dal 2018 ad oggi.
La mostra esplora e indaga l’identità dell’anima estendendola al luogo.
Luogo inteso non solo come strettamente fisico, ma interiorizzato, una relazione tra ‘in’ e ‘out’, tra micro e macro.
L’artista, non viola l’entità del luogo e compone lo spazio del SAC concependolo come un grande involucro (macro) di ambienti più piccoli (micro).
La composizione complessiva minimale trasmette l’idea di ordine, di luogo svuotato e contemporaneamente di un’attività intensa e disordinata al suo interno.
Per quest’occasione, sono state realizzate le installazioni ‘In’ e ‘Out’ (2022) che proseguono l’indagine in modo visivo e spaziale del tema centrale della mostra: l’interconnessione tra esterno e interno, tra percepire ed elaborare in modo intimo e personale l’essenza primaria di ciò che viviamo come evento, luogo, oggetto.
NOTE D’ARTISTA
Lucrezia Minerva è nata a Milano nel 1977, si diploma al Liceo Artistico Umberto Boccioni e s’iscrive al Politecnico di Architettura di Milano. Frequenta l’Università per due anni per poi, negli anni successivi, occuparsi lavorativamente di scenografia e decorazione.
I suoi primi lavori e ricerche artistiche nascono nel 2017, dove gli studi e le sue passioni per architettura, fotografia, pittura, filosofia, fisica, natura, spiritualità, convergono.
Attraverso l’arte cerca di dare voce e indagare gli aspetti mistici, filosofici, spirituali, scientifici che crede compongano la vita naturale, umana, cosmica, ma soprattutto auspica a una visione più consapevole e profonda che unisca l’io alla spiritualità universale e alla natura delle cose.
Il fulcro della sua ricerca consiste in un’analisi esistenziale, un continuo scavare nella coscienza, nella percezione del mondo, trasposta poi in lavoro creativo.
Pur se attenta alla forma dell’opera, il modus operandi si focalizza sull’idea, su ciò che il lavoro simboleggia, oltrepassando la stessa formalità materica, tecnica, di rappresentazione, senza tuttavia perdere i fili conduttori a lei cari e personali.
Il primo è il contrasto del bianco e nero, luce e ombra, gesto o segno istintivo e controllo, perfezione geometrica e imperfezione, ripetizione e singolarità, simmetria e casualità.
Una danza armonica tra opposti.
Il secondo è la dicotomia spazio/tempo.
Lo spazio è concepito sia in modo visivo-tecnico-tangibile reso attraverso la prospettiva, i molteplici piani, i volumi, il senso di profondità, sia in modo empirico-interiore-potenziale inerente al “sé”, proiettato verso l’introspezione, l’evoluzione, l’analisi. Anche il tempo viene vissuto su due polarità, una tesa a raccontare, a volte anche attraverso gli strumenti adoperati, l’era contemporanea, l’altra, sospesa, silenziosa quasi nullificata, indica una trascendenza meditativa interiore. Un rapporto tra spazio-tempo esteriore (ambiente) e spazio-tempo interiore (l’io).
La realtà non è come appare è il terzo filo conduttore.
Meravigliata di come in natura alcune realtà non siano come appaiono al primo sguardo, l’artista cerca di dare al lavoro punti di vista differenti, svelare nuove facciate o semplicemente approfondire ed oltrepassare le congetture formali, mentali, sensoriali, di conoscenza per poter allargare l’orizzonte a possibili altre verità. È intrecciando questi fili che a suo modo indaga, ricerca, scopre, si stupisce dell’Universo che esiste all’interno e all’esterno di ogni essere umano.
A seconda del progetto o concetto espresso, i mezzi di comunicazione variano dalla pittura, alla scultura, all’installazione, talvolta alla fotografia; così come i materiali: dal marmo, alla carta, al plexiglass, alla juta, alla tela, alla luce, a sistemi o strumenti tecnologici.
Attualmente si è rafforzata in Minerva l’idea del ‘semplice’, portandola ad avvicinarsi al concetto
di semplicità come complessità risolta.
MOSTRE e PREMI
2017 – Museo Galata di Genova a cura di Gabriele Buratti.
2019 – “Oltre il visibile” a cura della galleria Brerauno, Torre Medievale di Corbetta.
2019 – Paratissima, Torino.
2019 – “Inverart” a cura di Francesco Oppi e Accademia di Brera di Milano.
2019 – “Al di là della forma” a cura di Matteo Olivares, Galleria Quadrifoglio a Rho.
2020 – “Libro d’artista” a cura di Francesca Mariotti, Palazzo Scroffa a Ferrara.
2020 – “Mater Nostra” a cura di Franco Cipriano, Palazzo Ferrari a Parabita (Lecce).
2021 – “Assonanze, discordanze, forme e libertà di movimento al tempo del nuovo Rinascimento” a cura di Claudia Migliore, Fabbrica del vapore a Milano.
1° Premio fotografia bianco e nero per la mostra “Chi dice donna”, Vigevano.
1° Premio fotografia per la mostra “Dietro l’obiettivo l’occhio di una donna”, Pavia.
2015 – Premio di pittura ‘Tecnica’ per “Giovani talenti per Ferrara” dedicato a Michelangelo Antonioni.
2018 – selezionata per “premio Arte”, Cairo editori, rivista ‘Arte’ Mondadori.
2018 – 1° Premio sezione ‘scultura’ della V edizione Fusion Arts
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