30 ottobre – 19 dicembre 2021
Mostra personale di Francesco Damiani
Le sculture organiche di Francesco Damiani si protendono nello spazio creando un dialogo con lo spettatore. L’insieme di pieni e vuoti raccontano una storia, narrazioni lontane e vicine a ciascuno di noi. L’astrazione prende forma e supera se stessa, le linee divengono parole, le geometrie paragrafi riordinati in diari personali.
La scultura fuoriesce dall’idea di staticità e pesantezza per trasformarsi in sospensioni leggere, composte da moduli che si incastrano e riverberano tra loro, non rimanendo mai uguali a se stesse, ma trasformandosi nel tempo e nello spazio.
I materiali utilizzati risultano all’occhio e al tatto giocosi nel colore e nella consistenza, richiamando il mondo dell’infanzia. L’artista fa ampio uso di pasta di cellulosa e gomma, la così detta “light clay” utilizzata in oriente dai bambini per prendere dimestichezza con la creta.
Vengono adoperate per lo più tinte secondarie, la luce viene rappresentata non come bianca, ma attraverso la sua rifrazione. I colori, che sono frutto di un’illusione percettiva, afferrano invece le vibrazioni del mondo contemporaneo e ne trasmettono il sussulto.
Gli studi chimici di Damiani influenzano l’estetica delle opere con richiami a morfologie cellulari, lamelle di materia organizzata e forme evolutive che interrogano il limitare tra organico e vivente.
Le sculture si integrano e adattano perfettamente allo spazio circostante, rivoluzionandolo e fondendosi con esso, creando nuove forme inedite studiate “ad hoc” per l’allestimento.
Il titolo della mostra prende nome da una recente canzone di Dua Lipa, artista pop, come pop sono le opere, colorate, giocose e leggere così leggere da poter prendere vita e levitare con l’aria.
Il sottotitolo, sospensioni, è un rimando alle sospensioni di John Cage (Il silenzio, 1961) e fa riferimento al significato chimico del termine: una dispersione, una miscela eterogenea in cui una fase solida con dimensione particellare microscopiche, è disciolta in una fase disperdente liquida non in grado di sedimentare in tempo breve.
La personale interpretazione dell’artista rispetto quest’ultimo termine è attesa, sospensione del giudizio, significa non essere frettolosi, dare fiducia agli altri e a se stessi. In qualche modo anche dare libertà, come libere sono le sue opere.
NOTE D’ARTISTA
Francesco Damiani è nato a Bari e vive e lavora in Emilia. Ha studiato chimica all’Università di Bari e al Centro Ricerche Fiat di Torino. Appassionato di arte e design, ha frequentato la scuola milanese Tam Tam di Guerriero, Mendini e Dalisi. E’ stato prima collezionista e poi consulente tecnico nel campo del design. Attualmente si dedica all’insegnamento e all’arte.
MOSTRE
Io sono come te a 17 anni, QU4RANTAN9VE, Reggio Emilia, 2018.
XXXX, Galleria Samma, Urbino, 2020.
CONTATTI
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